Storia, miti e leggende

Piediluco, un borgo ricco di interesse storico

scopriamo le bellezze di Piediluco: dai resti della rocca alle numerose chiese fino alla scultura dell'artista contemporaneo Turcato, l'ottocentesca Villalago e la vecchia stazioncina ferroviaria

Molto frequentato in estate per il lago omonimo, il borgo di Piediluco si fa notare anche per un patrimonio storico di tutto rispetto. Fra i suoi vicoli tortuosi fanno capolino chiese medievali come il Santuario di San Francesco, risalente al XII secolo ma terminato nel 1338: eretto in ricordo della visita del Santo di Assisi, conserva reperti romani e un capitello riutilizzato a mo’ di acquasantiera. La romanica Santa Maria del Colle, anch’essa del XII secolo, venne abbandonata nel Settecento e oggi è un auditorium; XVIII secolo, ristrutturata di recente e oggi adibita ad auditorium; la cinquecentesca Madonna della Maestà, adiacente il cimitero, è ancora utilizzata; di Sant’Ermete, forse la più antica, rimangono solo resti. 

Molto interessanti anche i reperti civili: le vecchie mura, i resti della Rocca sulla sommità del monte Luco, il Palazzo Comunale, Palazzo Poiani, Palazzo del Podestà, l’ex scuola elementare progettata da Guazzaroni, oggi in disuso. Villalago, eretta alla fine dell’Ottocento, è un’imponente magione neoclassica dove il barone Eugenio Franchetti trascorreva le vacanze; oggi di proprietà pubblica, è attualmente in fase di restauro. Il lungolago conserva una targa in ricordo degli esperimenti sul principio di relatività compiuti nel 1624 da Galileo Galilei.

Anche l’arte contemporanea trova posto a Piediluco: l’opera "Le libertà” di Giulio Turcato, composta da sette sculture di ferro, dal 2009 fa bella mostra di sé sul tetto di uno stabile di fronte al lago. Degna di interesse anche la piccola stazione della ferrovia Terni-Rieti-L’Aquila che venne soppressa nel 1980.

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