Tracce di arte contemporanea a Piediluco: Giulio Turcato

"Le libertà" è il titolo dell'opera scultorea di Giulio Turcato che si impone sulle rive del lago di Piediluco (Umbria del Sud, Terni). Non poteva definirla altrimenti una perla, già di per sé libera, in un luogo che richiama lo spirito più istintivo e primordiale dell'uomo.

Natura e arte, binomio perfetto, binomio celebrato dall'uomo sin dalla preistoria e fino ad oggi con un'arte contemporanea che racconta, a suo modo, le forme e l'essenza di una natura che fa i conti ogni giorno di più con la presenza umana. E non sempre questa convivenza è positiva, qualche volta provoca distruzione e altre volte compensazione. Le strutture longilinee che tendono verso l'alto, verso il cielo, dai colori vivaci e decisi, raggruppate in un abbraccio ideale sono lì per uno scopo preciso, per ricordare agli uomini che tutti possono aspirare a qualcosa: è il desiderio, la "volontà di uscire dai veti e dai tabù che incatenano alle obbedienze diurne e ai conformismi che pullulano intorno a noi e dentro di noi, alle abitudini della nostra esistenza corporale societaria" ad essere elogiata nell'opera e nelle parole dell'artista in persona.

L'installazione risale al 1989: sette sculture di ferro alte nove metri. Arte pubblica in un contesto extraurbano molto particolare e di forte impatto visivo. Le sculture, che in origine occupavano una posizione diversa, oggi si affacciano sul lago da un basamento di cemento che costeggia la passeggiata e che crea un effetto di forte impatto estetico.

Giulio Turcato (Mantova, 1912 - Roma, 1995) è conosciuto come uno dei maggiori esponenti dell'Astrattismo informale. È principalmente un pittore anche se durante la sua ricerca artistica e il suo lavoro articolato e complesso è spesso sfociato in risvolti figurativi tra i più vari. Le opere di Piediluco rappresentano una delle sue sculture più conosciute e soprattutto più affascinanti, non solo per il significato che hanno ma per la scenografia magnifica che e il contesto in cui sono immerse.