Lago e dintorni

Lavorare giunchi per creare cesti

L'artigianato umbro è ben rappresentato in tutta la regione e in particolare nella provincia di Terni, dove ha origini legate alla passata presenza di popoli antichi: dagli etruschi, agli umbri fino ai romani.

Rifacendosi alle tecniche e alle forme degli antichi abitanti di questa terra, nel Medioevo ogni borgo si caratterizzava per la grande varietà di mestieri e botteghe, luoghi dove il lavoro, con la ripetizione di gesti e di procedimenti ereditati dalla tradizione, assumeva quasi la cadenza di un rito che si rinnovava ogni giorno e si presentava come una realtà viva e dinamica legata al passato ma proiettata al futuro.

È soprattutto attraversando di persona le vie e i vicoli più nascosti delle città e dei borghi che si scoprono le tante forme di artigianato ancora esistenti e che rappresentano, da una pare, l'azione di salvaguardia di un patrimonio culturale altrimenti a rischio di estinzione e dall'altra, l'opportunità di valorizzare il territorio in termini economico-produttivi. Le arti antiche, grazie al passaggio generazionale, diventano mestieri nuovi che cercano spesso, con risultati molto positivi, di rispondere all'offerta contemporanea.

Anche Piediluco, cittadina sulle sponde dell'omonimo lago e recentemente entrato a far parte de I Borghi più belli d'Italia, lo si può vedere in questa veste che tenta di coniugare antiche maestranze a nuove necessità.
La prima forma di artigianato che viene in mente è quella strettamente legata alla presenza del lago: la costruzione di barche, che ieri erano il mezzo di sostentamento principale degli abitanti (utilizzate appunto per la pesca) e che oggi sono diventate una forma di arte da sfoggiare durante la principale manifestazione del luogo (le barche allegoriche della Festa delle Acque).

C'è un'altra abilità che gli abitanti di Piediluco hanno imparato sfruttando ciò che il Lago ha da offrire loro. Un'arte che rischia di perdersi nello scorrere del tempo: è l'arte di creare cesti sfruttando la natura. Famosi erano infatti i cesti di vimini che i piedilucani producevano a mano, lavorando i giunchi che crescevano lungo le sponde del bacino umbro. Artigiani specializzati o casalinghe abili con le mani producevano cesti e contenitori che venivano poi venduti nelle botteghe del borgo e nei territori circostanti. Preziosi oggetti, testimonianza delle pratiche artigiane più vere e originali del luogo, nati da una necessità che oggi è diventata arte da tramandare.

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