Storia, miti e leggende

Lungo la Via Flaminia passando per Carsulae

La storia di Piediluco e dell'omonimo lago, come quella del territorio circostante facente parte del Comune di Terni (Umbria del Sud), è legata alla nascita e alle sorti di una strada romana molto famosa: la Via Flaminia. Dopo Curio Dentato che diede vita alla Cascata delle Marmore, con i lavori di canalizzazione del fiume Velino, il secondo leader consolare che portò un altro importante soffio di storia nell'Interamna (antico nome di Terni) fu Caio Flaminio.

Il console fondò il tracciato della strada che da Roma portava all'Adriatico tra il 223 e il 219 a. C., dividendo in due l'Umbria e collegando l'area centrale con i territori più a Nord. Precisamente, la strada collegava Roma con Rimini correndo per 250 chilometri in direzione Nord-Est dove la Via Flaminia, appena nata, si allacciava alla più antica Via Emilia. Una strada importantissima ma, se pensiamo alla complessa struttura che i Romani avevano costruito nel corso della loro veloce espansione, era solo un tracciato appartenente alla ben più grande rete stradale che cercava di mettere in comunicazione il Nord con il Sud e l'Est con l'Ovest della penisola italica.

Come nacque

Man mano che il reticolo stradale veniva a formarsi, nell'Italia centrale le lotte che nacquero tra Roma e le popolazioni galliche durarono ben 85 anni, e solo alla fine venne concepita la strada di nostro interesse. La Flaminia infatti ripercorreva i luoghi delle battaglie e quelli delle alleanze. Essa fu inoltre un fattore strategico durante le Guerre Puniche, in particolare durante la II guerra contro Cartagine, quando Annibale e Asdrubale tentarono di ricongiungere gli eserciti da Narni a Fano proprio lungo questa strada.

Carsulae

La costruzione della Via Flaminia ha determinato la nascita di Carsualae, antica città romana oggi sito archeologico più importante dell'area ternana. Dista circa 36 chilometri dal lago di Piediluco e basta percorrere dal lago la SS79 che poi si allaccia alla SS3, proprio la Flaminia, per visitarla. Ancora in parte sepolta sotto diversi metri di terreno, mostra, oltre alla strada romana originale, le terme, il Foro, una cisterna per la raccolta dell'acqua e l'arco di San Damiano che segnava l'ingresso settentrionale alla città. Si possono vedere anche monumenti funerari, un teatro e un anfiteatro, oltre a vari edifici pubblici, tra cui una scuola e la chiesa d San Damiano risalente al periodo paleocristiano.


Nella foto: il sito archeologico di Carsulae (Terni, Umbria).

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